Landini, leader della CGIL, sottolinea la necessità di un nuovo indirizzo politico per garantire diritti e sviluppo.
Maurizio Landini, a capo della CGIL, ha recentemente preso posizione riguardo l’argomento del ponte sullo Stretto, argomento di lungo corso nella politica infrastrutturale italiana.
Durante un incontro a Lamezia Terme, che ha visto la partecipazione di rappresentanti istituzionali e delle forze economiche e sociali della Calabria, Landini ha espresso chiaramente la visione del sindacato sull’argomento. “Non è una priorità e quella del ponte non è la scelta oggi da fare,” ha affermato.
Landini: la visione della CGIL per il futuro in Italia
“La Cgil è qui in Calabria e come in Italia per affermare una politica economica e sociale diversa in cui la libertà delle persone passa attraverso il diritto al lavoro, il diritto alla cura, il diritto all’istruzione, a una giustizia sociale che oggi non c’è“. Queste le parole di Maurizio Landini, leader della CGIL.
Landini ha messo in luce le criticità che affliggono la regione, enfatizzando come le condizioni siano peggiorate. La Calabria, con un impegno mancato su Rossano e la minaccia di delocalizzazione da parte di gruppi come l’Enel, sconta una carenza di investimenti in infrastrutture materiali e sociali, fondamentali per lo sviluppo e la crescita.
“Questo arretramento delle infrastrutture è quello che impedisce una crescita“, ha affermato il leader della CGIL, evidenziando anche il problema dello spopolamento, con i giovani costretti a lasciare la regione in cerca di migliori opportunità.
Priorità e critiche: il dibattito sull’autonomia differenziata
Altrettanto forte è stato il suo rifiuto verso l’autonomia differenziata, vista come un ulteriore elemento di divisione in un paese già segnato da disuguaglianze.
Landini sostiene l’importanza dell’unità nazionale come fondamento per la crescita complessiva, rifiutando categoricamente proposte di modifiche costituzionali che diverrebbero da questi principi, inclusa l’idea del Premierato.
Le dichiarazioni di Landini rafforzano l’impegno della CGIL verso un cambiamento radicale nella politica economica e sociale italiana, mettendo al centro i diritti fondamentali e l’idea di una crescita condivisa e inclusiva.